APRIRA' UN NUOVO SUPERMERCATO
Chiude lo Smeraldo. E' il mercato, bellezza!

La chiusura di uno dei teatri di Milano, sempre vissuto con i propri mezzi, è segno dei tempi di impoverimento culturale e priorità di cassa. Un segno di come anche le pratiche migliori, ignorate da società e istituzioni, sono destinate al fallimento.

E’ bello sapere che a Milano ci sarà un supermercato in più e un teatro in meno. In effetti è vero, la comunicazione cambia, le necessità cambiano, i valori cambiano. Che dire al povero Dionisio, il dio del teatro, colui che permette la catarsi, cioè l’elevazione, la liberazione dei sentimenti negativi espressi in opere costruite nel suo tempio: il teatro. Che dire a lui stesso al dio della risata al dio dell’ebbrezza, al dio che permetteva nella satira e nella commedia, il gioco lo scherno alle usanze umane più singolari, al dio che permetteva della sana ironia nei confronti di politici, di luoghi comuni, di intellettuali spaesati. A Dioniso, il dio del teatro, diremo che I suoi proseliti potranno trovare l’ebbrezza, l’ironia, il divertimento, non più in teatro, ma comprando prodotti tra scaffali più o meno eleganti. Lo Smeraldo, glorioso teatro di Gianmario Longoni chiude i battenti e diventa altro da se. Ho conosciuto Gianmario da pochi anni e ho subito riconosciuto il livello di poesia, il suo dinoccolato spirito di avventuriero dello spettacolo. Abbiamo creato un evento unico portando la Lirica a livello popolare, prima al Ciak e poi allo Smeraldo. Ma davvero popolare, il che non vuol dire vendere pane e porchetta. Vuol dire far arrivare a tutti quello che lo snobismo o la politica vuole sia di pochi. Lo Smeraldo era questo, cominciò con l’avanspettacolo, le ballerine che uscivano dal retro e la gente che accorreva per vedere le soubrette piu famose. Poi sono passati i più grandi nomi del teatro, del varietà, dello spettacolo. Poi i concerti, con le stesse masse che accorrevano nei suoi milleseicento posti, per toccare da vicino il proprio idolo. Poi venne il tempo del musical e lo Smeraldo era ancora in prima linea. Sempre i migliori spettacoli e il team dello Smeraldo non conosceva orari e orizzonti. Proprio perché il suo essere privato corrispondeva ad una duttilità, a una esperienza e a una efficacia senza precedenti.

VALE PIU' IL MERCATO DEL TEATRO
Viviamo in una terra  dove il lavoro non viene premiato anzi affaticato da lentezze, burocrazia, regole e multe. Le sovvenzioni non si danno a chi opera con qualità e consistenza, le si da a chi si riconosce nel tuo partito oppure a chi te la racconta con una pacca sulla spalla e una strizzata d’occhio, alle amanti o al raccomandato di qualche “chiesa” di turno. Gianmario Longoni, pecca di presunzione e non chiede per lo Smeraldo nessuna sovvenzione, continua a lavorare. Per affaticarlo gli si costruiscono dei box davanti alla piazza. Scavano un bel buco. Insomma un teatro che non può pubblicizzarsi e, in una Milano snob, il disagio delle palizzate e del buco davanti, fa effetto contrario. Lo smacco è l’apertura dell’Arcimboldi e la concorrenza diretta di un teatro pubblico. Il pubblico si mette a far concorrenza al privato. E il pubblico con le sovvenzioni vince. Si preferisce alimentare un costo a chi invece produce. Eppure i grandi artisti continuano a voler lavorare per lo Smeraldo. Il gruppo di lavoro è efficace anche se gli incassi non son più quelli di una volta. Longoni tiene duro per qualche anno, poi ha qualche battuta di arresto, qualche produzione sbagliata, gli investimenti pubblicitari non tornano e le banche non prestan soldi. Incomincia la fatica ed il declino.


DALLO SMERALDO AL SUPERMERCATO
Da qui presto la decisione di vendere, “almeno si pagano i debiti” dice Gianmario Longoni nel rispetto delle tradizioni del Teatro, dove la parola conta ancora qualcosa. E vende a un imprenditore che ne farà un supermercato di qualità. Questa è la storia dello Smeraldo un tempio che viene abbattuto per fare posto a un mercato, questa parola così necessaria ora e che si vanta della sua stessa poca poesia. Il mercato, in senso lato, non prevede valori o pensieri detta solo condizioni di scambio. Soldi in cambio di cose. Se non hai soldi non hai cose. O se la cosa non interessa non si vende. Lo dice il mercato. I templi come lo Smeraldo vendono spettacoli con dei significati, con dei valori che forse ora non coincidono più e che quindi non è necessario stiano in piedi. Lo dice il mercato. Hai capito vecchio dio del teatro, non servi più, lo ha detto il mercato.

Nato come sala cinematografica nel 1940 il Teatro Smeraldo, negli anni Ottanta, sotto la Direzione Artistica di Gianmario Longoni, è passato a una programmazione esclusivamente teatrale. Inizialmente la sua popolarità era legata a stagioni di prosa tradizionale, che hanno in seguito lasciato il posto a un vero e proprio cartellone internazionale. Il Teatro Smeraldo è ora a Milano è stato un punto di passaggio obbligato per tutte le grandi produzioni italiane e straniere. Tra questi, negli ultimi anni, è importante ricordare musical internazionali come Evita, A Chorus Line, Jesus Christ Superstar, West Side Story, Oh Calcutta!, Sophisticated Lady, The Phantom of the Opera, Forever Tango, The Rocky Horror Show, Tommy, senza dimenticare il grandissimo successo di Cats e di Mamma Mia!. Si sono esibiti sul palcoscenico del Teatro Smeraldo noti artisti del panorama musicale italiano e straniero: tra gli altri Astor Piazzolla, David Bowie, Ute Lemper, Miles Davis, B.B. King, Neil Young, George Benson, Bruce Springsteen, Paolo Conte, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Noah, Caetano Veloso, Ray Charles e i Buena Vista Social Club. Sorprendente fenomeno di costume del 1998 i California Dream Men hanno debuttato su questo palcoscenico per diventare in breve un evento nazionale, un fenomeno di costume.
Particolare riguardo è, da sempre, riservato al mondo della danza: Moses Pendleton, David Ezralow e David Parsons, sono da anni amici del Teatro Smeraldo. Da sottolineare alcuni grandi eventi internazionali degli ultimi anni, come la presenza di David Copperfield, Joaquin Cortez, e compagnie innovative come Tap Dogs e Stomp, quest'ultimo tra gli spettacoli più rivoluzionari ed entusiasmanti del nostro tempo.

17/07/2012
Mario Migliara - info@jobedi.it
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