DECRETO
Salute e sicurezza, marcia indietro del Governo

Grazie alle pressioni dei sindacatai è stato deciso di stralciale il capitolo riguardante la sicurezza sui luoghi di lavoro dal provvedimento sulle semplificazioni. Il tema è talmente importante che ogni intervento non può presciendere da un accordo fra le parti nteressate.

" Bene la decisione del Governo di stralciare dal provvedimento semplificazioni, il capitolo riguardante salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, accogliendo così la richiesta dei sindacati confederali al ministro Fornero e Passera ". Lo dichiara in una nota, il Segretario confederale della Cisl, Fulvio Giacomassi . "La questione della salute e sicurezza, infatti, - continua Giacomassi- abbiamo rilevato essere una materia regolata dal testo unico e soprattutto organizzata in modo trilaterale tra istrituzioni e parti sociali e divenuta oggetto di intese in particolare nell' artigianato e piccole, medie imprese". "Per questo- conclude Giacomassi- ogni intervento andrebbe fatto oggetto di un coinvolgimento specifico delle parti sociali. Su questa base ci attendiamo una convocazione da parte dei ministeri competenti".

Sicurezza sul lavoro: la scure del Governo  (8/10/2012)

C'è il rischio, concreto, che in nome della semplificazine e del presunto risparmio, si riducano  gli strumenti  per garantire la sicurezza sul  lavoro. "In questi giorni - spiega Giuseppe Saronni responsabile per la Cisl di Milano  del settore salute e sicurezza-  il Pacchetto semplificazioni è al vaglio del Governo. L’attenzione è alta dal momento che la bozza, che da tempo circola, contiene alcune semplificazioni preoccupanti perché rispondono alla sola logica dei tagli di procedure e di costi legati alla sicurezza.   Ancora una volta la sicurezza sul lavoro è considerata un costo, mai un investimento!

Tempo fa l’ex ministro Tremonti aveva dichiarato che per essere competitivi bisognava rinunciare ad una quantità di regole inutili e che “robe come la 626” sono un lusso che non possiamo permetterci … allora - prosegue Saronni- riso per la follia della dichiarazione ma tutto sommato la logica dei provvedimenti che intende prendere l'attuale governo, è ancora questa. Stiamo vivendo un periodo difficile sotto molti aspetti, la crisi con cui dobbiamo fare i conti da qualche anno non è solo economica e finanziaria ma è anche una crisi sociale, della coesione, del valore del lavoro. Siamo però convinti che la mancanza di risorse non debba essere un elemento che giustifica la mancanza di manutenzione, di formazione, di investimenti per macchinari e attrezzi più sicuri. Oltretutto con lo spauracchio della cassa integrazione, della mobilità o delle riorganizzazioni aziendali i lavoratori sono più facilmente ricattabile e pur di non perdere il posto di lavoro accettano turni, ritmi, carichi e mansioni più pesanti che diversamente non farebbero".

Anche il segretario confederale della Cisl Fulvio Giacomassi, con una nota ha lanciato l'allarme: Si stanno profilando nterventi di carattere normativo in materia di salute e sicurezza sul lavoro che, sotto la veste della semplificazione burocratica, vanno verso la direzione dell'indebolimento delle azioni di tutela e di prevenzione efficace -delineate dall'impianto normativo attualmente vigente - fondamentali nella battaglia quotidiana per la salvaguardia della salute e sicurezza nei posti di lavoro.  In particolare- continua Giacomassi - il riferimento va alle piccole aziende ed alla tipologia del lavoro flessibile, dimensioni nelle quali registriamo il più alto numero di infortuni e di mancato riconoscimento del diritto alla tutela. Aspetti questi che, in specifico, come Parti sociali, nelle intese interconfederali con gli Artigiani e con la Confapi, abbiamo regolato sul piano organizzativo e di sostegno". "Essendo ancora non chiaro il quadro degli interventi- conclude Giacomassi- invitiamo il Governo a precisare urgentemente quali sono i reali intendimenti e soprattutto ad aprire un tavolo di confronto, da parte dei Ministri competenti con il Sindacato confederale, prima di procedere nel deliberare su tali delicati ambiti, considerando che, come legislativamente previsto secondo il modello del tripartitismo, istituzioni, aziende e sindacati sono chiamati a cooperare per garantire a tutte le persone che lavorano un adeguato livello di tutela e di protezione".

08/10/2012
redazione - info@jobedi.it
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