SANITA'
Turni massacranti, sindacati e Asl dalla parte dei medici

Sanità Informazione, periodico di approfondimento sul mondo della sanità, ha videointervistato Danilo Mazzacane, segretario generale della Cisl Medici Milano Metropoli.

"Non esiste una lotta tra il medico e il direttore generale dell’azienda. Perché il direttore generale dell’azienda è anche un medico ed è perfettamente a conoscenza delle difficoltà nelle quali lui si trova ad operare e in cui costringe, di conseguenza, ad operare i suoi colleghi medici".


Il tema al centro della riflessione di Danilo Mazzacane, segretario generale della Cisl Medici Milano Metropoli, è quello spinoso dei “turni massacranti” a cui sono costretti sempre più spesso i medici italiani. Un tema che coinvolge direttamente lo Stato, finora inadempiente, e non le aziende sanitarie che, come sottolineato dall’esponente sindacale, sono vicine al medico nel chiedere alle istituzioni di riparare il torto al più presto e di risarcire i camici bianchi di quanto dovuto.

"Sicuramente anche le Regioni, purtroppo, subendo i tagli, devono ottemperare a quelle che sono le decisioni che arrivano dalla politica nazionale e quindi adeguarsi. Abbiamo Regioni che sono in difficoltà con i piani di rientro, ma anche quelle virtuose sono in difficoltà perché il discorso del recupero dei costi standard purtroppo è rimasto sulla carta. C’è un livellamento verso il basso e proprio al fine di mantenere aperti i servizi con degli organici ridotti sia ospedalieri sia a livello della medicina territoriale si cerca di fare i salti mortali per soddisfare i pazienti, pazienti che si riversano di più nelle strutture pubbliche anche tenendo conto l’attuale difficoltà economica nazionale e per lo più ricevono ottime prestazioni".

Da più parti, sia dalla politica che dai sindacati, si chiede un intervento istituzionale, un ddl che chiarisca finalmente questa situazione sugli orari di lavoro e sui turni massacranti dei medici.

"Da parte della Cisl Medici come sindacato, in collaborazione con la Consulcesi, c’è la massima intenzione di trovare qualsiasi compromesso che possa portare un reale beneficio in termini di qualità di servizio sanitario per il cittadino, permettendo al medico di lavorare in serenità e tornando a casa la sera gratificato senza doversi rivolgere ogni volta all’avvocato per valutare se deve difendersi o piuttosto deve intentare causa a qualcuno, dobbiamo sicuramente credere di riprendere un rapporto sereno e questo sicuramente andrà a beneficio di tutti, anche dal punto di vista economico del Paese".


di Marco Blefari

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24/06/2015
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