A CANELLI IN PIEMONTE
Al Festival Classico l’italiano è al centro delle culture da tutto il mondo

Letteratura ma anche cinema e musica. Marco Drago e Gianmarco Cavagnino hanno preparato un cartellone di alto livello in un territorio ancora poco conosciuto. Nonostante sia arrivata l'egida dell'Unesco.

Organizzare un festival sulla lingua italiana trovando un taglio nuovo non è semplice. Ci sono riusciti Marco Drago e Gianmarco Cavagnino (almeno sul programma) a presentare nel panorama culturale italiano qualcosa di veramente nuovo e stimolante. Il festival si chiama Classico, avviene in varie location piemontesi da giugno a novembre e l’epicentro sarà Canelli, provincia di Asti.

“Si tratta di un territorio prevalentemente agricolo – dice l’organizzatore Gianmarco Cavagnino – che è stato dichiarato recentemente cinquantesimo sito italiano dell’Unesco, per le viti e le cantine sotterranee che caratterizzano il paesaggio. Mancava una proposta culturale all’altezza”.

Ecco che arriva Classico, alla seconda edizione, che prevede un focus sulla traduzione della nostra lingua. Il sottotitolo della manifestazione è “Bella e infedele, la traduzione in e dall’italiano” e abbraccia l’indagine linguistica sotto molteplici forme.

Ad aprire il 9 giugno la performance di uno degli artisti milanesi più controversi degli ultimi tempi, Gianni Miraglia che porta in scena i monologhi “della fatica”. Poi ci saranno Nada (a ottobre) che presenta un libro autobiografico, la linguista Valeria della Valle, il teologo Paolo De Benedetti che porterà una testimonianza su Umberto Eco, il grande della letteratura italiana che aveva un luogo di ritiro proprio a Nizza Monferrato, non distante da Canelli dove si svolge il festival.

Contento il giovane sindaco della città, Marco Gabusi, che spinge volentieri sulla promozione culturale dell’area. E grandi lodi a Marco Drago, giornalista scrittore e autore, che ha messo assieme un cartellone che se ne infischia del mainstream, e punta alla qualità, se non proprio alla diversità. “Ho cercato di radunare quanto di meglio ci fosse per raccontare cosa c’è dietro la traduzione e quanti modi ci sono per tradurre. Nel caso dei Selton, brasiliani naturalizzati a Milano, c’è stato un processo interessante che ci racconteranno, perché sono stati i primi stranieri a tradurre Enzo Jannacci. Poi ci sarà un incontro con il regista macedone Milcho Manchevski, Leone d’oro nel 1994 con Prima della Pioggia. Arriverà nei primi tre giorni di luglio e sarà un evento per la comunità macedone che risiede a Canelli e dintorni. Siamo in lizza per diventare il più importante appuntamento di cultura macedone all’estero”.

L’integrazione di queste persone nel tessuto produttivo e sociale dell’astigiano è già di per sé un motivo di interesse. La presenza di Frankie Hi-nrg l’11 giugno, di Vincenzo Ostuni che parla degli orrori linguistici sul web e di Michele Pizzi, il grande traduttore in Italiano di Frank Zappa (8 luglio) aggiungono attesa.

Tutte le info sul festival dedicato a Giovanni Battista Giuliani (celebre dantista nato proprio a Canelli) sono reperibili con il programma a questo link: www. festivalclassico .it/

28/04/2016
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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