STRASBURGO
Viaggio alla ricerca del cuore d'Europa

Resoconto della visita del Coordinamento donne Cisl Milano Metropoli al Parlamento europeo.

Siamo partiti per questa avventura il 9 maggio giorno della festa d’Europa in cui si celebra la pace e l’unità dell’Unione Europea. In realtà, considerata la situazione attuale, è lecito domandarsi cosa rimane da festeggiare. Lo tsunami migranti sta minando gli accordi sulla libera circolazione e, dall’Ucraina alla Libia, il continente è circondato da aree di drammatica crisi. In tutti gli stati membri si rafforzano le forse populiste e anti-europee e i britannici tra poco saranno chiamati a un referendum sulla permanenza nella UE.

Questo insieme di crisi grandi e piccole sta portando molte persone a perdere la fiducia nelle politiche e nelle istituzioni europee. Il senso del viaggio è stato per noi proprio questo: ritrovare le ragioni dell’Europa unita e rinnovare la fiducia in questa Istituzione che tanto ha fatto, e tanto ancora sta facendo, per i diritti umani fondamentali, contro le discriminazioni, per affermare la parità di genere e valorizzare il ruolo delle donne. Questo siamo andate a chiedere e a rivendicare con la nostra piccola (ma indomita) voce: non dimenticatevi di essere l’Europa dei diritti e delle persone, non solo quella degli accordi economici.  Il nostro gruppo è stato ricevuto al Parlamento europeo in una saletta riservata prima da un funzionario e, successivamente, dalla parlamentare Patrizia Toia che è stata l’artefice del nostro invito. Con  entrambi abbiamo parlato di temi scottanti: globalizzazione, profughi, futuri scenari europei, prospettive di pace e di guerra, competenze della comunità Europea e vari organi in cui è organizzata. Alla fine dell’incontro è stato chiaro a tutti quanto sia importante, in questo contesto di instabilità politica e sociale, mantenere l’unità tra i più di 500 milioni di cittadini dei 28 stati membri.  Certamente è difficile gestire in modo democratico i vari aspetti che accomunano o differenziano questi paesi. In particolar modo quelli economici, finanziari e giuridici che si declinano poi nel mondo del lavoro, del commercio, nei doveri degli Stati, nei diritti dei cittadini e nella gestione dello stato sociale. Attualmente il potere dell’Unione Europea, strumentalmente spesso additata come l’origine di pensanti penalizzazioni nazionali, è limitato ad alcune aree specifiche prevalentemente economiche. Al potere sovrano degli Stati sono riservate materie fondamentali come per esempio l’intelligence, la sicurezza e la politica estera. Proprio su questi argomenti sarà vitale trovare  un accordo per poter garantire davvero la sicurezza dei cittadini.

E’ risultato chiaro che, per salvaguardare i principi fondativi e guardare verso il futuro, è assolutamente necessario lavorare insieme, anche a parziale discapito dei poteri nazionali.  Abbiamo poi assistito alla seduta plenaria dall’alto dell’enorme aula parlamentare. Grazie ad una ottima organizzazione (traduzione simultanea, piantina dell’emiciclo e display) è stato agevole seguire la discussione parlamentare. Gli interventi, limitati a pochi minuti, erano chiari e in poco tempo abbiamo appreso molto sull’argomento della seduta : un possibile accordo commerciale con i paesi del Mercosur (mercato economico comune dell’America latina).

Oltre a tutto questo, alle foto di rito, ad un breve incontro casuale con l’on. Cofferati che ci ha ascoltato con attenzione e gentilezza e all’imponenza del bell’edificio ultramoderno che ospita il parlamento, tutte le partecipanti porteranno nel cuore ricordi importanti raccolti nelle tappe intermedie durante le quali abbiamo fatto delle brevi soste in Alsazia e nel Baden. Luoghi passati varie volte nei secoli sotto l’egida di stati diversi come Austria, Germania e Francia. Luoghi devastati dalle guerre e uniti da una stessa cultura o meglio da una ricca cultura stratificata frutto dell’unione di tradizioni diverse. Proprio lì abbiamo trovato il cuore dell’Europa: nel duomo di Friburgo dove ancora si riuniscono una volta l’anno i bambini, ormai invecchiati, che nel 1945 ricostruirono il tetto della cattedrale (gli uomini erano al fronte da dove molti non sarebbero tornati). La cattedrale era l’unico edificio ancora in piedi tra le macerie della città distrutta dai bombardamenti. La foto esposta nella cattedrale ci ha rammentato quanto la guerra per secoli sia stata per l’Europa  la normalità e i periodi di pace siano stati brevi e sporadici. Un cuore che batte nei villaggi dell’Alsazia dove le cicogne, portatrici di buona fortuna, ancora nidificano sui tetti spioventi delle coloratissime case a graticcio. Un cuore che ci auguriamo continui a battere forte in tutte le bellissime regioni del nostro continente, dal Mediterraneo al Baltico, dal Portogallo all’Estonia. Buona Europa a tutti!

30/05/2016
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