CASSAZIONE
RISPARMIO - L'onere della prova è sempre della banca

Accolto il ricorso di un cliente che aveva acquistato bond Cirio e Parmalat che ribalta la prassi precedente: tocca sempre all'istituto di credito e non all'investitore dimostrare il proprio comportameto diligente.

Importante sentenza della Corte di Cassazione (18039/2012) che stabilisce, in materia di investimenti, un’inversione dell’onere della prova in favore dei risparmiatori-investitori.
Secondo la Corte spetta sempre all’istituto di credito dimostrare di aver agito in modo diligente nei confronti dell’investitore: per assolvere la banca dalla responsabilità addebitatagli da un cliente che aveva investito in bond Cirio e Parmalat, infatti, i giudici non hanno ritenuto sufficiente la mancanza della prova di un comportamento negligente o di un inadempimento della banca stessa. Al contrario, la Corte ha affermato che spetta alla banca provare positivamente di essersi comportata diligentemente nei confronti del cliente, in particolare per quanto riguarda l’obbligo di informazione e di valutazione dell’adeguatezza delle operazioni di investimento, anche nel caso in cui l’investitore si sia rifiutato di fornire le informazioni sulla propria propensione al rischio.
Il Testo Unico della Finanza, in proposito, pone infatti a espressamente a carico della banca l’obbligo di “comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti e per l’integrità dei mercati”, e di “acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che essi siano sempre adeguatamente informati”. Inoltre, la banca non può sostenere, a propria difesa, che il cliente non fosse uno “sprovveduto”, in quanto abituato ad investire per conseguire guadagni: tale circostanza, infatti, non è sufficiente a rendere il cliente un operatore “qualificato”. (adiconsum )

19/11/2012
redazione - info@jobedi.it
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