CINEMA
Io sto con la sposa: videointervista a Gabriele Del Grande

La storia di un viaggio in auto da Milano alla Svezia, per assecondare il sogno di libertà di  cinque rifugiati siriani e palestinesi  sbarcati a Lampedusa. “Io sto con la sposa” è un piccolo-grande caso cinematografico, tratto da una vicenda realmente accaduta. Presentato al festival di Venezia, dove ha riscosso 17 minuti di applausi, anche senza il battage delle normali produzioni è stato già visto da 75mila spettatori. Uno dei registi, Gabriele Del Grande, è intervenuto alla Cisl di Milano per presentarlo.

La trama del film

Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un'Europa sconosciuta. Un'Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell'incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.

22/12/2014
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it
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