SCOPERTE DANCE
Un dj di Sesto fa ballare l’Italia: è Kharfi.

Davide Kharfi è partito dalla sua stanzetta ed è entrato nella top 10 delle classifiche specializzate. La nostra intervista: "Vorrei andare in America per migliorarmi".

Sette anni fa un ragazzetto un po’ spaesato, con le idee poco chiare “sul da farsi” nella sua vita, durante le scuole medie, innamorato della musica elettronica, quella che fa muovere, che fa ballare, che diverte, soprattutto i giovani, decide senza coscienza di provare a intraprendere una carriera che all’inizio sembrava improbabile: la carriera da DJ.

Incontriamo così Davide Kharfi, affermato dj emergente, ragazzo di 19 anni, di Sesto San Giovanni, in occasione dell’uscita del suo nuovo brano ‘Hei Bae’ che, con il suo video girato nei pressi di Londra, sta scalando le classifiche italiane. Da molte settimane nella sezione dance di Itunes la canzone di Kharfi Hei Bae (https://www.youtube.com/watch?v=BsEFpkAvM3k&feature=youtu.be) è tra le top ten, su Shazam (nota applicazione per riconoscere brani di cui non si sa il titolo) è tra i primi nella sezione Tendenze, quotidianamente si può sentire la sua hit sulle più famose radio nazionali.

Davide ci racconta che tutto ha inizio alle scuole medie dove era un ragazzo un po’ timido "ed emarginato", in gita scolastica una sera lui e i suoi compagni decisero di fare una piccola festa, mise la musica dal suo iPod senza assolutamente fare nulla di più, si sentì chiamare DJ, arrivarono i complimenti, quel ragazzo emarginato e timido iniziò a diventare pian piano il più considerato, e cosi per gioco, incominciò la sua avventura. Pian piano studiò i componenti di una console e iniziò a suonare in locali il sabato pomeriggio fino ad arrivare agli school party. Cinque anni fa si sentiva dire: “Va forte il ragazzo, ma è ancora inesperto”, ed era poco considerato nella scena. Davide Kharfi ha sicuramente le carte giuste per diventare un nome riconosciuto del panorama dance italiano, e magari diventare un motivo di orgoglio per la città di Milano. Chiediamogli cosa è cambiato ora.

Una città come Milano ti ha aiutato?

Milano mi ha aiutato molto soprattutto perché dà più chance ai musicisti rispetto alle altre città italiane ma penso che a livello europeo e mondiale ancora non sia il massimo. Molte volte si pensa troppo al guadagno e non alla qualità. Milano ha tutto, gli abitanti però non si sa mai perfettamente cosa vogliano, in alcuni periodi pensano solo a come divertirsi, in altri periodi solo al lavoro, ci vorrebbe un giusto mix.

Il problema più grande che ha Milano?

Secondo me la pubblica amministrazione perché molte volte va contro il divertimento dei giovani, e impedisce lo sviluppo totale dell’arte, servirebbero più possibilità e luoghi di incontro tra i ragazzi dove si possa sviluppare in modo collettivo l’arte in tutte le sue forme.

La città europea più a misura di giovane secondo te?

Direi sicuramente Barcellona e soprattutto Londra, perché da sempre la capitale inglese è la città delle opportunità avendo una pubblica amministrazione che ha dato ai cittadini sempre qualcosa da fare in tutti gli aspetti sia lavorativi, sia a livello di divertimento, sia a livello artistico.

Tu in futuro rimarresti in Italia per continuare il tuo lavoro o vorresti partire per altre città?

Io se dovessi decidere ora, appena finita la scuola partirei, per fare un cambiamento nella mia vita andrei in America. Lì ci sono molte possibilità per migliorare ulteriormente, in America guardano prima di tutto il prodotto e poi la persona, in Europa invece si tende a dare più importanza all’immagine piuttosto che alla qualità di ciò che si fa.

Hai fatto anche una collaborazione nel nuovo album di Fabri Fibra, com'è lavorare con un artista di questo calibro?

La prima volta che lo vedi fa un certo effetto ma quando si lavora  tutto diventa naturale, è un artista serissimo e semplice, ti mette a tuo agio.

Qual è la cosa più importante per un artista?

La cosa che più mi interessa è essere identificato in un suono, quando passa in radio la mia canzone molte persone hanno riconosciuto il mio sound nonostante non sapessero chi avesse prodotto quel brano. È la cosa più importante essere riconosciuti per la musica che si fa.

Il tuo brano sta spopolando in radio e in tv, tutto ad un tratto…come ti senti e cosa ti aspetti ancora da questa canzone?

Non me l'aspettavo per niente, dopo tanta fatica, dopo tanto lavoro, finalmente una piccola soddisfazione, spero sia solo l'inizio. Il brano è stato comprato da un'etichetta italiana, la Doner Music di Big Fish. Ora stiamo cercando di venderla ad un'agenzia estera, perché quello che conta davvero è che il tuo brano arrivi a tutti.

Quando hai deciso di intraprendere questa strada, i tuoi genitori cosa ti hanno detto? Erano d'accordo?'

Mi hanno detto che potevo fare quello che volevo, l'importante è che continuassi con gli studi, i miei genitori per fortuna non mi hanno ostacolato  e sono molto soddisfatti anche perché ora posso permettermi i miei sfizi personali senza chiedere alla mia famiglia, anzi posso sempre aiutarli.

In futuro invece quali sono i tuoi piani?

Adesso sono un po' impegnato. D’estate suonerò soprattutto in località marittime, ho altre collaborazioni importanti con grandi artisti della scena e sto preparando un altro brano, che spero superi il livello di 'Hei Bae'.

Una collaborazione che sogni?

Sicuramente Skrillex perché è riuscito a sfondare con un genere nuovissimo, perché è un ragazzo venuto dal nulla che si è fatto spazio tra i grandi per essere uno di loro. È la mia fonte di ispirazione sogno davvero di lavorare con lui un giorno.

Ultima domanda, qual è il tuo obbiettivo finale?

Personalmente voglio assolutamente migliorarmi, tenere contatti con gente che conta nella scena musicale, voglio continuare a correre per raggiungere il mio sogno, voglio che un giorno la mia musica tocchi i cuori di tutti in ogni parte del mondo.

24/06/2016
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