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Quello che c'è da sapere sulle linee-guida.
Il 7 dicembre è stato siglato, da Parti Sociali e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato (che alleghiamo), frutto di un Tavolo di confronto aperto lo scorso aprile.
L'accordo definisce una cornice finalizzata ad orientare la contrattazione collettiva lasciando ad essa, ad ogni livello, ampio margine di azione (ferma restando al necessità dell'accordo individuale di adesione alla modalità agile).
In particolare il protocollo declina delle linee guida che prevedono:
- la volontarietà di accesso alla modalità agile e il principio dell'alternanza tra periodi in presenza e periodi in modalità agile, con impegno delle Parti Sociali a promuovere il lavoro agile garantendo parità di genere e facilitandone l'accesso ai lavoratori in condizioni di fragilità e disabilità (anche nella propettiva di utilizzare il lavoro agile come accomodamento ragionevole);
- la possibilità, per tutte le persone inserite nelle aree organizzative in cui il lavoro agile è utilizzato, di accedervi (compatibilmente con esigenze organizzative e produttive dell'azienda);
- l'obbligo di individuare una fascia di disconnessione con adozione di specifiche misure tecniche/organizzative per garantirla a garanzia del diritto alla disconnessione anche durante le assenze legittime (malattia infortunio, permessi, ferie...);
- strumentazione tecnologica e informatica a carico del datore di lavoro, fatti salvi diversi accordi;
- libertà di scelta, per le lavoratrici e i lavoratori, del luogo dove svolgere la prestazione lavorativa nel rispetto della sicurezza e della riservatezza dei dati;
- applicazione degli obblighi di salute e sicurezza relativi a obblighi comportamentali (in capo al lavoratore) ed informativi (in capo al datore di lavoro), di cui al DLgs 81/2008;
- diritto, rispetto a coloro che prestano la propria attività lavorativa all'interno dei locali aziendali, allo stesso trattamento economico e normativo anche in riferimento ai premi di risultato, alle stesse opportunità di carriera, di formazione, alle stesse forme di welfare e di benefit;
Il Protocollo inoltre prevede:
- l'istituzione di un Osservatorio nazionale bilaterale di monitoraggio dei risultati raggiunti a livello nazionale attraverso il lavoro agile anche con lo scopo di diffondere le buone pratiche, lo sviluppo della contrattazione collettiva, l'andamento dell'applicazione delle linee di indirizzo contenute nel Protocollo stesso;
- la previsione di un incentivo pubblico per le aziende che regolamentino il lavoro agile tramite accordo collettivo di secondo livello, prevedendo un accesso alla modalità agile nel rispetto della parità di genere.