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Gli europei vivono più a lungo, ma non sempre in buona salute

La relazione della Commissione europea e dell'OCSE "Health at a Glance: Europe 2016" evidenzia che le politiche di prevenzione e sanitarie potrebbero salvare vite umane e portare a risparmi di miliardi di euro nell'Unione europea.

Secondo la relazione congiunta della Commissione europea e dell'OCSE "Health at a Glance: Europe 2016", ormai la speranza di vita è superiore a 80 anni nella maggior parte dei paesi dell'UE. Questo record tuttavia non è sempre sinonimo di anni vissuti in buona salute. Nell'UE circa 50 milioni di cittadini soffrono di diverse malattie croniche e i decessi delle persone in età lavorativa a esse imputabili ammontano a oltre mezzo milione ogni anno, il che rappresenta un costo annuo di circa 115 miliardi di euro per le economie dell'UE.

Uno sguardo alla sanità in Europa: messaggi chiave
I sistemi sanitari devono essere più efficaci: 550 000 persone in età lavorativa muoiono ogni anno a causa di malattie potenzialmente evitabili. Il 16 % degli adulti è obeso (rispetto all'11 % nel 2000) e uno su cinque fuma. Si potrebbero salvare molte vite se si concentrassero più risorse innanzitutto sulle strategie di promozione della salute e di prevenzione delle malattie per far fronte ai suddetti e ad altri fattori di rischio e se si migliorasse la qualità dell'assistenza per le malattie acute e croniche.

I sistemi sanitari devono essere più accessibili: il 27 % dei pazienti va al pronto soccorso perché non è disponibile un'assistenza sanitaria di base. In media il 15 % della spesa per la sanità è pagata direttamente dai pazienti, ed esistono grandi disparità tra i paesi. Per gli europei più poveri la probabilità di non ricevere un'assistenza sanitaria adeguata per ragioni economiche è 10 volte superiore rispetto alle persone più benestanti. Le politiche degli Stati membri dovrebbero puntare a ridurre gli ostacoli di natura finanziaria all'assistenza sanitaria, migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria di base e ridurre i tempi di attesa eccessivi.

I sistemi sanitari devono diventare più resilienti: in tutta l'UE la parte della popolazione nella fascia di età superiore ai 65 anni è passata da meno del 10 % nel 1960 a quasi il 20 % nel 2015 e si prevede che raggiungerà circa il 30 % entro il 2060. L'invecchiamento della popolazione insieme a un tasso crescente di malattie croniche e vincoli di bilancio richiederanno un'evoluzione dell'assistenza sanitaria che comprenderà lo sviluppo dell'eSanità, la riduzione dei soggiorni in ospedale mediante una migliore organizzazione dell'assistenza sanitaria di base e dell'assistenza extraospedaliera, nonché la razionalizzazione della spesa farmaceutica, anche avvalendosi appieno delle possibilità di sostituire i medicinali di marca con medicinali generici.

In allegato la situazione in Italia.

06/12/2016