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Vertenza Abb di Vittuone, si allontana la soluzione per i 123 lavoratori in esubero

Nessun accordo al Mise. La Fim Cisl: “Aumentare le uscite dei pensionabili per garantire lavoro a chi resta”.

“La trattativa per la vertenza sulla ristrutturazione della linea motori dello stabilimento Abb di Vittuone, che impatta su 123 posizioni lavorative, è a una svolta che potrebbe mettere a rischio il raggiungimento di un accordo positivo che tuteli le persone. Dopo 5 mesi di trattativa, l’azienda si riserverà di aprire la procedura di riduzione di personale, come previsto dalla normativa di legge”. Così il coordinatore nazionale Fim per Abb e segretario generale della Fim Cisl Lombardia, Andrea Donegà, a incontro al Mise (Ministero Sviluppo economico) appena concluso.

La Fim Cisl ha posto alcune questioni che riguardano, in modo particolare, la gestione delle triangolazioni tra chi potrà essere accompagnato in pensione e le figure professionali in esubero.  “Allungare il più possibile i termini entro i quali far maturare i requisiti pensionistici ai lavoratori è la condizione necessaria per allargare il bacino di pensionabili e quindi aumentare la possibilità di ricollocare, negli stabilimenti lombardi del Gruppo, il personale oggi in esubero - spiega Donegà -. Per noi, per gestire nel migliore dei modi le triangolazioni, resta fondamentale, all’interno di una commissione paritetica, realizzare un bilancio delle competenze sia di coloro che usciranno sia di quelli che dovranno occupare quei posti lasciati liberi, in modo da avere un quadro oggettivo e di intervenire con la formazione per colmare eventuali gap di competenze”.

In questo modo la Fim Cisl punta a occupare tutte le posizioni lavorative che verranno lasciate libere, garantendo la tutela occupazionale di chi non potrà accedere alla pensione e non vorrà accettare l’incentivo all’esodo che, ad oggi, è intorno ai 90.000 euro come cifra minima. “Somma che abbiamo chiesto di incrementare – sottolinea Donegà - così come abbiamo chiesto di intervenire, migliorandole, le cifre legate al disagio a seguito del trasferimento. Siamo preoccupati perché questo stop può compromettere anche i passi in avanti fin qui registrati e rendere incerto l’esito della trattativa”.

16/05/2019