MUSICA
LA NUOVA VIA AMERICANA AL FOLK

Sara Watkins

È stata l’anima di un trio folk molto apprezzato negli Usa, i Nickel Creek, che hanno vinto pure un Grammy. Oggi Sara Watkins riparte da sola e presenta per la prima volta in Italia il suo disco Sun Midnight Sun che continua l’opera “divulgativa” di un genere tutt’altro che cristallizzato.

«Mi sono avvicinata al violino» ci ha spiegato di passaggio a Milano «perché a 6 anni andavo spesso in un pizza bar dove si esibiva una band e io istintivamente mi mettevo dalla parte di quello strumento. Poi ho imparato anche la chitarra. Ho vissuto sempre a San Diego in California e lì in questo tipo di serate si sprigionava sempre un’atmosfera molto scanzonata. Il folk mi è sempre sembrato molto interattivo, un momento di socializzazione tra artisti e pubblico, dato anche dalla forte dose di improvvisazione che c’è in questo genere».

Nota per gli ascoltatori italiani: il folk da noi è considerata musica regionale tradizionale, in America è un vero genere che si alimenta di molte innovazioni e viene considerato alla stregua del rock. Sara, a 31 anni, non ha niente della musicista vintage ferma nello stereotipo da casa della prateria. Collabora, scrive e si incontra regolarmente con mostri sacri della musica popolare americana come Jackson Browne, che duetta con le i in You and Me, e Fiona Apple, che appare nella bellissima You’re The One I Love, rifacimento del grande pezzo degli Everly Brothers. «Sono amici che frequento e vedo perché per me i duetti sono così, o vengono naturali e conservano lo spirito di amicizia o non li faccio. Non sono intimidita dalla fama di quelli che ho chiamato nel disco, piuttosto mi trovo più a mio agio a suonare in casa con loro e vedere cosa ne esce fuori». E nemmeno quando le chiediamo di ripensare ai riconoscimenti prestigiosi che ha avuto nella sua finora breve carriera, Sara mostra un accenno di divismo: «I premi ti fanno solo ricordare che il clamore è passeggero. C’è bisogno subito di mettersi a lavorare per creare qualcosa di nuovo perché non ci si può fermare e dormire sulle soddisfazioni». Una lezione semplice che si può applicare anche fuori dalla musica.

08/06/2012