MUSICA
SOLISTA DOPO COLLABORAZIONI ECCELLENTI

Stefano Piro, cantautore del “Genere Umano a Colori”

Ha fatto da supporter a Vasco, ha battuto i record dei concerti più lunghi con Mauro Pagani. E ora l’artista milanese esce con un disco dove parla di rapporti, lavoro e la vita moderna. Ecco cosa ci ha detto.

«Non sono un cantante che lotta per avere un posto sulla scena. A me la musica non serve per arrivare nello star system, serve per vivere». Esordisce così Stefano Piro, classe ’76, apprezzato cantautore milanese (trapiantato nell’infanzia a Sanremo) quando lo incontriamo in occasione del lancio del suo nuovo disco Forme Di Vita Del Genere Umano A Colori . Un lavoro dal titolo intrigante che arriva dopo anni di sperimentazione. Piro ha infatti fatto parte dei Lythium nel 2000, il gruppo che vinse il premio critica a Sanremo e poi ha intrapreso progetti diversi con Mauro Pagani (ex PFM) e un tour con Vasco Rossi. «Sono stati loro gli artisti che mi hanno influenzato umanamente. Con Vasco non c’è stata vera amicizia ma lunga conoscenza. Con Pagani invece c’è un legame di profondo rispetto. Con lui al Cav di Sanremo abbiamo battuto il record dello show più lungo: 5 ore senza staccare mai. Vorrei che come succede a loro il fuoco della vivacità creativa non mi abbandonasse mai».

CANZONI A COLORI – Nel disco in uscita c’è un fil rouge ben preciso: «Mi sono chiesto che valore diamo alle nostre azioni quotidiane e come potrebbero essere viste nel momento in cui ci guardiamo dal di fuori. Sono convinto che guardandoci a distanza metteremo più giudizio nell’agire. E da questa prospettiva ho immaginato un protagonista unico per tutti i pezzi del disco che si confronta con le varie sfaccettature della sua esistenza. A ogni stato d’animo ho associato un colore che cambia però in base alla luce che noi gli diamo». La canzone che ha deciso di mandare alle radio si chiama appropriatamente V.E.P. (Voglio Essere Potente): «La forbice tra ricchi e poveri si è allargata a dismisura negli ultimi anni e quando ho scritto la canzone ho pensato proprio di descrivere cosa può saltare in mente a un potente che ha tutto quando lotta per avere ancora di più e togliere a chi non ha niente».

Con un album così, l’artista può essere a buon titolo etichettato come impegnato. «Mi riesce difficile incasellarmi in dei generi ma riconosco che la mia radice è quel tipo di cantautorato. Un po’ di tutto questo ha a che fare col mio ritorno a Milano, la città dove sono nato. È qui che ho avuto modo di contaminarmi, confrontarmi con tante realtà culturali diverse ed è qui che mi arrivano stimoli nuovi per scrivere testi e musica».

In realtà per Piro la volta da solista, contro i meccanismi della musica commerciale, è iniziata da anni. L’autore si è dedicato a musiche argentine, facendo ricerca sul tango, e ha collaborato a musiche per film, teatro e documentari. «Uno di questi che consiglio a tutti di vedere è Standing Army,  un documentario sulle basi americane. Non si può rimanere insensibili quando si vede cosa significa andare in paesi in via di sviluppo a portare “la pace” con la costruzione di basi da guerra. Questo è quello che diceva il documentario, per fortuna non mi ha fatto sviluppare un anti-americanismo arrabbiato ma solo maggiore consapevolezza. Gli americani sono grandi quando esportano modelli culturali, meno quando vogliono esportare la pace».

30/10/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it