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Equitalia addio.Ecco cosa e come cambia

Stato giuridico, governance, personale, novità e criticità. Il disegno di legge del Governo commentato da Eros Lanzoni (First Cisl). L'intervista: Alessandro Santoro Università Bicocca di Milano.

La riforma di Equitalia, l’ente di riscossione tributi, è uno dei temi della legge di Stabilità 2017  più discusso. Abbiamo visto in anteprima la bozza del disegno di legge  che contiene un paio di pagine sulla “sparizione “ di Equitalia e la conseguente costituzione di una nuova società per la riscossione. A guidarci nell’analisi del testo, Eros Lanzoni , segretario generale First-Cisl Milano Metropoli, il sindacato dei bancari e assicurativi.

  • LO SCIOGLIMENTO “Equitalia viene sciolta e scompare d’ufficio. Al suo posto nasce l'Azienda delle Entrate/Riscossione che fa capo al Ministero dell’Economia con monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate. Questo per il sindacato è non è motivo di apprensione perché il nuovo ente subentra a titolo universale all'attuale, assumendone i rapporti giuridici attivi e passivi. Resta l’autonomia organizzativa, contabile e di gestione”.
  • DIRITTO PUBBLICO O PRIVATO? “Il nuovo ente è pubblico ma regolato dal  diritto privato. Ci sono molte di società di diritto privato controllate dal pubblico. Noi pensiamo, e chiediamo,  che l' ente pubblico di riscossione sia obbligatorio almeno per tutti gli enti pubblici, al contrario di oggi dove  l’adesione a Equitalia è su base volontaria, con casi non proprio edificanti.  A Genova e a Trecate, con l’affido delle riscossioni a enti privati,  sono scomparse le casse. Anche la decisione di Regione Lombardia è incomprensibile: l’agio di Equitalia è al 6%, quello del nuovo ente regionale  al 5.9%”.
  • CHI COMANDA “Il disegno di legge, così com'è oggi, prevede che il direttore dell’Agenzia delle Entrate presieda il comitato di gestione del nuovo ente.  Questo è un bene, perchè una linea di condotta e una direzione univoca dovrebbe facilitare l'attività e garantire maggiore efficienza”.
  • PERSONALE “La nostra richiesta a quanto pare è stata accolta: il contratto dei dipendenti di Equitalia che passano al nuovo ente, non cambia e rimane nell'ambito di quelli  del settore creditizio. Fino a 6 anni fa le tabelle economiche erano le stesse dei bancari, poi  è subentrato, come per tutto il settore pubblico, il blocco degli aumenti ”.
  • CRITICITA’ “C'è una punto del disegno di legge che non comprendiamo bene. E' quello dove di dice che il passaggio del dipendente Equitalia alla nuova società è  condizionato al vaglio delle professionalità. Vogliamo capire perché lavoratori, che magari da anni ricoprono mansioni qualificate, debbano subire questo “esame”. Non è chiaro se si tratta  di una dicitura formale o sostanziale. Altra criticità è il mistero sul Fondo esattoriale. I dipendenti di Equitalia versano una somma aggiuntiva pari al 5,5% della retribuzione lorda annua a un Fondo previdenziale. Ma ad ora non si sa queste somme a cosa saranno destinate, visto che sono aggiuntive rispetto alle trattenute Inps”.
  • GLI SPORTELLI “La rete di sportelli ha già subito grandi ridimensionamenti ed è in sofferenza. Equitalia ne contava 130 nella sola provincia di Milano, ora sono 6. Per il contribuente è una questione importante, perché è un modo per chiedere spiegazioni e dialogare fisicamente con il riscossore”.
  • UTILE “Equitalia è un’azienda in utile che  riscuote 9 milioni di euro di tasse all’anno, si paga le sedi e versa allo Stato grandi somme. Questo utile in parte è dovuto anche all’agio del 6% che viene applicato per legge. Se al Governo pensano di ridurlo, devono però spiegare come intendono finanziare la macchina organizzativa”.

24/10/2016
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it