Patto tra Acli, Cisl e Confcooperative per una Milano migliore

Un patto a tre. Acli, Cisl e Confcooperative di Milano hanno siglato un accordo di collaborazione, che valorizza il ruolo dei corpi intermedi e dell’associazionismo sociale. L’impegno è di aprire un confronto stabile fra le tre organizzazioni, che porterà all’elaborazione “dal basso” di progetti, proposte e idee con l’obiettivo di rispondere alle crescenti domande dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese cooperative, delle famiglie che vivono nell’area metropolitana.

“Paradossalmente – si legge nel documento - mentre la politica tende a restringere gli spazi dei corpi intermedi della società, i bisogni e le prospettive delle persone aumentano sotto la pressione della crisi economica e dei cambiamenti. Il territorio è, infatti, il luogo dove più si misurano e più si restringono gli spazi tra gli annunci, gli indirizzi e gli impegni della politica e delle istituzioni rispetto alla vita sociale ed economica delle persone di una comunità. Un associazionismo che si colloca nel mezzo rispetto al chiedere tutto allo Stato o lasciare tutto al mercato”.

Le tre associazioni rappresentano un patrimonio sociale e sono ben radicate sul territorio. Le 850 cooperative e i 145 mila soci di Confcooperative, i 190.000 iscritti alla Cisl e i 50.000 associati alle Acli sono un segno concreto. Il patto prevede la collaborazione e la realizzazione di azioni comuni attraverso il potenziamento dell’associazionismo come sussidiarietà e corpo intermedio della comunità; la promozione del lavoro e della cooperazione; la promozione della coesione sociale nel territorio attraverso la riqualificazione del welfare in direzione dell’ inclusione.

In particolare le proposte e le azioni di Acli, Cisl e Confcooperative si concentreranno su quattro direzioni: Lavoro, Welfare territoriale, Abitare, Città metropolitana milanese.