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Telecamere sui treni e nelle stazioni: “Trenord faccia come Atm”

Abimelech (Fit-Cisl): “Sono anni che lo dico al Prefetto e a Regione Lombardia: presidiare tutta la rete ferroviaria è impensabile. L’occhio elettronico della metropolitana funziona e si potrebbe iniziare da lì. Basta volerlo”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto che per la sicurezza sui treni dei pendolari si deve fare di più e che, per competenza, ne parlerà con la Regione. L'assessore regionale Alessandro Sorte, dopo aver speso 3 milioni per le guardie giurate,  chiede a gran voce la presenza dei militari in tutte le stazioni, grandi e piccole, e chiede l'intervento del Governo.  La vicenda della ragazzina di 15 anni molestata  sulla tratta Milano-Mortara  ha riacceso i riflettori su un problema che si ripropone periodicamente. A parte le misure d'emergenza,  esempi  di sistemi di controllo efficienti e collaudati esistono. E nemmeno troppo lontano. Basta vedere come funzione  la Sala operativa di Atm a Milano: un grande ‘occhio elettronico’ che osserva, passo dopo passo, ogni singolo viaggiatore che transita nelle stazioni  e su treni della metropolitana. Oppure il monitoraggio degli ingressi ai padiglioni durante i sei mesi di Expo.

“E’ un’esperienza ben collaudata – racconta  Giovanni Abimelech (nella foto), segretario generale della Fit Cisl Lombardia – che la Regione potrebbe prendere  a modello e applicare alla rete di Trenord”. A dire il vero la proposta non è nuova e lo stesso sindacato dei lavoratori dei trasporti della Cisl l’aveva presentata all’indomani di un’altra aggressione (il controllore preso  a colpi di machete diversi mesi fa), senza però avere nessun riscontro da parte di Trenord.

“Intendiamoci – precisa Abimelech -  le telecamere da sole non bastano, ma perché non partire da quello che già c’è e funziona. Poi, certo, bisogna pensare seriamente, e non solo sull’onda dell’emozione dei fatti di cronaca, pensare alla formazione del personale. Anche perché le risorse in campo (Polizia, vigilantes) sono poche  e non sempre ben organizzate.

Un  dato è certo  - prosegue l’esponente sindacale - presidiare tutti i treni e tutte le stazioni è pressoché impossibile. Non si possono illudere gli utenti con proposte che non stanno in piedi. Diverso, invece, riorganizzare la presenza delle forze dell’ordine  attraverso il supporto della tecnologia partendo da ciò che già esiste e funziona”. Con una doppia funzione: deterrente e preventiva e di supporto all’attività investigativa. Se ci fossero state le telecamere ora sarebbe stato più facile individuare e rintracciare i due molestatori della ragazzina di Mortara.

“Questi concetti – conclude Abimelech – li ho più volte esposti sia al Prefetto che a Regione Lombardia. Adesso serve la volontà politica per attuarli. A cominciare da Rfi, Ferrovie nord Milano e Trenord che sono i  titolari della rete regionale di trasporto. Se il problema sono i soldi credo che nei Fondi comunitari destinati alla sicurezza e all’antiterrorismo si possano trovare le risorse necessarie. Basta volerlo”.

14/02/2017
di Fabrizio Valenti