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Call center regionale: senza stipendio da 4 mesi e con il futuro incerto

I dipendenti di Gepin Contact preoccupati per il posto di lavoro. I sindacati chiedono impegni precisi a Palazzo Lombardia. Il comunicato stampa.

Nella giornata di martedì 7/2/17, a seguito della nostra richiesta di aprire immediatamente un tavolo di confronto tra i sindacati e la società GPI, alla quale è stata data in gestione l’attività del call center di Regione Lombardia, si è svolto presso la sede di Arifl un confronto sulla situazione occupazionale dei 19 lavoratori Gepin Contact. Come già accaduto nei mesi precedenti, la società si è detta disponibile a valutare il curriculum dei lavoratori e ad avviare un percorso di colloqui, finalizzati ad un possibile inserimento in azienda. Tali colloqui si concluderanno entro la fine di febbraio, tempo utile, a detta della società, per una previsione di crescita della nuova attività.

Preso atto positivamente della volontà della GPI, con la mediazione di Arifl, di avviare un percorso condiviso e finalizzato alla risoluzione della situazione occupazionale, riteniamo opportuno, in merito alla nota diramata lunedì 6 febbraio 2017 da Regione Lombardia di precisare quanto segue:

 Troviamo fuori luogo il richiamo della Regione al “disservizio dovuto alle agitazioni delle scorse settimane”, indirizzato a 19 lavoratori che hanno lavorato per 5 mesi senza essere retribuiti e solo nelle ultime settimane, con il precipitare degli eventi, hanno “osato” scioperare per 5 giornate non consecutive. Un atto che, al contrario, giudichiamo responsabile visto anche il prevedibile epilogo della perdita del posto di lavoro, a tutti evidente.

 Pur apprezzando lo sforzo di Regione Lombardia in merito al pagamento degli arretrati dei lavoratori ad oggi, di fatto, una vera risoluzione non c’è in quanto nonostante la lunga attesa e la richiesta dei dati per il pagamento dei lavoratori richiesti a Gepin Contact non sappiamo se questi mai arriveranno.

Riteniamo inoltre quantomeno discutibile la dichiarazione di Regione Lombardia di essersi “adoperata fin da subito nel cercare di facilitare la continuità lavorativa con i nuovi fornitori del servizio” in quanto all’atto del passaggio della commessa alla nuova società, non ci si interrogava sulla sorte dei 19 lavoratori di Gepin Contact , che ora si ritrovano in un limbo occupazionale, di fatto senza lavoro (seppur non formalmente licenziati), e nell’unico incontro con la nuova società fatto a Novembre, il massimo sforzo che veniva profuso per tale continuità era la richiesta dei curriculum dei lavoratori.

Invitiamo per tanto tutte le parti in causa a non lasciare nulla di intentato e ad adoperarsi più efficacemente per una risoluzione della grave situazione venutasi a creare per i 19 lavoratori del call center della Regione Lombardia, con 15 anni di lavoro al servizio del cittadino, per l’occupazione di tutti i lavoratori coinvolti e con il pagamento della giusta remunerazione per il lavoro svolto in questi mesi senza stipendio.


SLC-CGIL MILANO  FISTEL-CISL MILANO  UILCOM-UIL MILANO

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08/02/2017
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