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Pochi ispettori: a rischio controlli su sicurezza e nero a Milano, Monza, Lodi

In 60 devono sorvegliare le 380mila aziende del territorio. Venerdì 17 novembre presidio  in Prefettura. Dimauro, Cisl Fp: “Ne servirebbero almeno 200”.

Mancano ispettori del lavoro. A lanciare l’allarme è la Cisl Fp di Milano. Oggi sul territorio delle province di Milano, Monza e Brianza e Lodi, tra le più ricche di insediamenti e attività produttive d’Italia (380mila imprese che occupano oltre 2 milioni di addetti), vigilano appena 60 persone.

“Gli ispettori del lavoro – osserva Giorgio Dimauro, segretario della Cisl Fp milanese – svolgono un ruolo fondamentale di controllo nelle aziende, per ciò che riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori e il contrasto al lavoro nero che, anche in un’area avanzata come questa, costituisce un problema. Secondo le nostre stime servirebbero almeno 200 addetti. Il problema è che il Ministero del Lavoro ha previsto solo 22 nuove assunzioni a livello nazionale,  che sicuramente andranno ad ingrossare gli uffici romani e non saranno destinati alla Lombardia”.

L’Italia è suddivisa in 84 Ispettorati nazionali del lavoro (Inl), che dipendono dal Ministero del Lavoro.

“In una riunione tenutasi ieri in Prefettura – aggiunge Dimauro –, visto che non ci sono risorse, ho provocatoriamente chiesto di chiudere la sede milanese. Ha poco senso mandare in giro per il territorio una sessantina di persone, che possono fare ben poco e sono anzi spesso vittime di aggressioni e minacce. Tutto ciò favorisce il lavoro nero. Le stesse aziende, quelle  sane  che sono la maggioranza, dovrebbero protestare con il Ministero perché le imprese che operano in nero e risparmiano sulle norme per la salute e la sicurezza, fanno concorrenza sleale, favoriscono l’aumento degli incidenti, provocano l’incremento della tassazione”.

Tutto ciò si inserisce in un contesto non facile per quanto riguarda gli infortuni: nei primi sette mesi del 2017 gli eventi denunciati all’Inail dalle aziende del milanese sono stati 24.153, il 6,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2016 (+1.481).

Per richiamare l’attenzione sul problema, i sindacati hanno dato il via allo stato di agitazione e organizzato un presidio davanti alla Prefettura milanese (corso Monforte) per venerdì 17 novembre, dalle ore 11 alle 14.

14/11/2017