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MUSEI RIAPERTI

Tutankhamon e Georges de La Tour: mostre da vedere a Milano

Palazzo Reale ospita due esposizioni inaugurate prima dell'emergenza Covid: una (multimediale) dedicata agli antichi egizi e l'altra al "pittore della luce".

Inaugurate poco prima dello scoppio della pandemia da Coronavirus, e quindi chiuse per il lockdown, sono state riaperte due interessanti mostre a Palazzo Reale: una dedicata al pittore francese Georges de La Tour, l’altra al mito degli antichi egizi ed in particolare al faraone Tutankhamon. Per accedere ad entrambe le esposizioni sono necessari la prenotazione e il preacquisto del biglietto. Info al sito Internet di Palazzo Reale.

Georges de La Tour. L’Europa della luce (fino al 27 settembre 2020)
(Ri)scoperto dalla critica storico-artistica del Novecento, La Tour è stato un artista della luce, e il suo lavoro gli ha meritato il titolo di “Caravaggio francese”. Ma la sua originalità nella rappresentazione della realtà tra luce e ombra è il frutto di uno studio assolutamente originale e di una produzione coerente, che oggi, per la prima volta in Italia, viene presentata al pubblico in un allestimento suggestivo.
L’incontro tra Milano e Georges de La Tour era già avvenuto nel 2011, quando vennero esposte con grande successo a Palazzo Marino, nella ormai tradizionale mostra natalizia, due sue opere: “L’Adorazione dei pastori” e “San Giuseppe falegname”. Ora, per la prima volta in Italia, Palazzo Reale ospita una retrospettiva dedicata al più celebre pittore francese del Seicento e ai suoi rapporti con i grandi maestri del suo tempo.
La mostra,  promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, è curata da Francesca Cappelletti ed è stata resa  possibile dalla rete di collaborazioni tra Palazzo Reale e ben 28 istituzioni internazionali, tra cui la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York, il S. Francisco Fine Art Museum, più una grande partecipazione delle istituzioni museali regionali francesi e alcuni importanti musei italiani come la Galleria degli Uffizi, la Pinacoteca Vaticana, la Galleria nazionale d’Arte Antica-Palazzo Barberini.
Un’esposizione unica, considerato che in Italia non è conservata nessuna opera di La Tour e sono circa 40 le opere certamente attribuite all’artista, di cui in mostra ne sono esposte 15 (più una attribuita).
Nonostante l’alone di mistero che avvolge l’artista e la sua opera, da decenni ormai Georges de La Tour è uno dei pittori prediletti dai francesi, e non solo. Si tratta di un artista enigmatico, che ritrae angeli presi dal popolo, santi senza aureola né attributi iconografici, e che predilige soggetti presi dalla strada, come i mendicanti, dipingendo in generale gente di basso rango più che modelli storici o personaggi altolocati. I pochi quadri riconosciuti come autografi sono perlopiù di piccolo o medio formato, intimi, privi di sfondo paesaggistico, notturni. Le sue tracce, e quelle della sua opera, si persero però durante tutto il XVIII e XIX secolo, anche a causa delle guerre per l’indipendenza che sconvolsero la sua terra natale. La sua opera venne riscoperta e catalogata dalla critica del Novecento.

Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience®  (fino al  30 agosto 2020)
Il primo maggio del 1821, nell'Egyptian Hall a Londra, Giovanni Belzoni, dopo anni di esplorazioni in Egitto, inaugurava un’esposizione ibrida, basata sui reperti ritrovati durante le sue campagne di scavo ma anche su ricostruzioni dei monumenti da lui scoperti, con riproduzioni dei rilievi dipinti della tomba di Seti I nella Valle dei Re. Il successo fu straordinario. “Viaggio oltre le tenebre. Tutankhamon RealExperience®”  riprende lo spirito della mostra di Belzoni, adattandolo alle esigenze del mondo contemporaneo (sempre più immerso nella cosiddetta realtà virtuale), integrando quindi importanti reperti provenienti da varie collezioni pubbliche e private con un percorso multimediale. Promossa da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e Laboratoriorosso, la mostra racconta, appunto, il viaggio “oltre le tenebre” del più famoso dei faraoni e illustra la concezione dell’aldilà degli antichi egizi, con una selezione di preziosi oggetti originali e l’allestimento di grandi proiezioni immersive accompagnate da musiche originali e da un coinvolgente percorso narrativo fondato su un solido impianto egittologico.
I reperti che sono esposti provengono soprattutto dalle Collezioni civiche milanesi e dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Per la prima volta è riunito il cosiddetto “Corredo Busca”, che comprende una mummia e un sarcofago e un interessantissimo papiro lungo 7 metri, databile alla XIX-XX dinastia, recuperato poco prima del 1850 dal marchese Carlo Busca nel corso dei suoi scavi.  Particolarmente importante è poi la splendida statua del dio Amon, con le sembianze del giovane Tutankhamon. Mirabili sono inoltre le due teste di figurine funerarie attribuibili alla controversa figura del sovrano Akhenaton (1350 -1333 A.C.), padre di Tutankhamon e a cui si deve una riforma religiosa da molti considerata la prima forma di credo monoteista della storia. 
La mostra diventa poi interamente multimediale e si sviluppa in  due diversi ambienti: nel primo, grazie alle straordinarie immagini giunte fino a noi, il visitatore può ripercorrere i tratti distintivi della civiltà che si è affermata per millenni sulle rive del Nilo, partendo da Tebe per poi addentrarsi nella Valle dei Re. E quindi, guidato da Howard Carter alla scoperta della tomba di Tutankhamon e del suo straordinario corredo funerario. Nel secondo, sarà lo stesso Tutankhamon a fare da guida nel viaggio attraverso la notte, per conquistare l’immortalità .

19/06/2020
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