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2022
CCNL ENERGIA E PETROLIO – Sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo. 235 euro di aumento nel triennio 2022-2024
22/07/2022

Le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e quelle datoriali di Confindustria Energia hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore energia e petrolio. Il testo, che interessa più di 40 mila lavoratori, era scaduto il 31 dicembre 2021.

Dichiarazione congiunta
“Di fronte a scenari di complessa e articolata trasformazione sociale e strutturale, dove l’Europa ci chiede di avanzare velocemente nella transizione ecologica ed energetica, questo contratto risponde in maniera efficiente alle esigenze di un settore, quello energetico, nevralgico per questo Paese”: lo hanno dichiarato i segretari generale di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rispettivamente Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani.
“In un momento di generale incertezza dovuta alla crisi di Governo, le parti hanno assunto la responsabilità di dare risposte ai lavoratori, in un settore strategico per la vita del Paese”, hanno concluso i tre leader sindacali.

Parte economica
L’aumento complessivo (Tec) sarà di 235 euro nel triennio.
L’intesa, infatti, prevede un aumento medio sui minimi (Tem) di 215 euro (categoria 4.3) diviso in 3 tranche, così ripartite: 60 euro da luglio 2022; 65 euro da luglio 2023; 90 euro da giugno 2024.
Il valore economico del rinnovo è di 235 euro (pari al 9% dell’inflazione), di cui 215 sui minimi a cui si sommano ulteriori 20 euro mensili che vengono consolidati sugli stessi minimi in alternativa al trasferimento sull’Edr per effetto del meccanismo di verifica degli scostamenti inflativi. Il montante complessivo calcolato sui 215 euro è pari a 4.275 euro. I 20 euro consolidati sui minimi sviluppano retribuzione per ulteriori 700 euro. Infine, 6 euro saranno aggiunti all’Edr, che passerà da 25 a 31 euro.

Parte normativa
Particolarmente significativi sono il rafforzamento, l’innovazione e la ripartenza del sistema di valutazione dell’apporto individuale (CREA), che concorre ad aumentare il salario contrattuale.
Per quanto riguarda il tema della salute e sicurezza, la novità è rappresentata dal consolidamento della figura del rappresentante alla sicurezza di sito. La sperimentazione in alcuni siti pilota realizzata nel vecchio contratto ha segnato un passo avanti nella “Cultura della sicurezza”, confermando questa buona pratica a livello contrattuale nazionale.
La formazione, sia individuale che collettiva, avrà nel prossimo triennio un incremento di ore finalizzate allo sviluppo, da una parte della crescita professionale e del potenziamento della job position (upskilling) e dall’altra dell’acquisizione di nuove competenze per la reimpiegabilità (reskilling). Quest’ultima è fondamentale in vista dei nuovi processi produttivi che questo settore sarà chiamato ad affrontare per realizzare la transizione energetica ed ecologica. In tal senso si costituirà anche il libretto delle competenze che certificherà la formazione, e sarà rafforzato l’organismo bilaterale che sovrintende i processi formativi.
Infine è previsto il miglioramento del meccanismo di maturazione delle ferie per i dipendenti con anzianità di servizio pari a 7 anni.

L’intesa sarà ora presentata ai lavoratori che dovranno approvarla nelle assemblee.


 

MODA - Firmato contratto integrativo per Valentino e 4 consociate, interessati 2 mila addetti
29/07/2022

Le organizzazioni dei sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, insieme alle segreterie territoriali e alle Rsu di “Valentino”, hanno sottoscritto oggi a Roma con i rappresentanti della società l’ipotesi di contratto integrativo aziendale. L’accordo riguarda anche 4 consociate, per un totale di 2.000 addetti che lavorano negli stabilimenti in diverse regioni italiane, ed entrerà in vigore a gennaio 2023, dopo il voto dei lavoratori nelle assemblee. Molto importanti le innovazioni sul fronte delle relazioni industriali: l’accordo prevede l’istituzione di un “Comitato di Alta Rappresentanza”, che avrà competenza sulle materie di rilievo nazionale che riguardano tutti i dipendenti della società e delle controllate, e del “Coordinamento Sindacale Nazionale”, competente per tutte le materie delegate alla contrattazione di secondo livello che abbiano rilevanza nazionale su tutti i dipendenti. Importante anche la possibilità, da parte della società, di accogliere richieste di part time anche oltre il limite fissato dal contratto nazionale; su questo tema è previsto un incontro all’anno tra la società e le Rsu. Il contratto dà il via, a partire da settembre, alla contrattazione di secondo livello riguardante tutti i siti per il riconoscimento del premio di risultato, prevede l’aumento della indennità week-end e la revisione del buono pasto, che viene portato a 7 euro per tutti i dipendenti, inclusi quelli in smart working, e porta a 60 euro l’indennità di trasferta per le sfilate di moda. Inoltre, viene estesa la quattordicesima a tutti i dipendenti e viene ampliata, in alcuni casi, la possibilità di chiedere l’anticipo del Tfr. Sul fronte della previdenza complementare, viene aumentata dello 0,5% la quota da versare a carico della società, mentre innovazioni importanti si registrano anche su congedi, maternità, malattia, con un aumento delle ore annue rispetto a quelle previste dal contratto nazionale. Ottimo risultato anche sul fronte della conciliazione dei tempi vita-lavoro: per le visite specialistiche sono previste in totale 16 ore annue retribuite, mente per l’inserimento scolastico dei figli sono previste 8 ore per ogni figlio. Da sottolineare che per il congedo parentale, al termine del periodo di maternità obbligatoria, è prevista una integrazione pari al 70% della normale retribuzione mensile per i primi trenta giorni di congedo, consentendo così il raggiungimento del 100% di copertura. Grandi passi in avanti anche su salute e sicurezza, sul contrasto alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro, sulla formazione, sui livelli di inquadramento. Soddisfatti i sindacati: “Abbiamo ottenuto risultati davvero significativi – dichiarano i rappresentanti nazionali di Filctem, Femca, Uiltec - frutto di relazioni industriali strutturate e proficue con la società. Risultati ancora più importanti se si considera che la moda è uno dei settori che ha pagato il prezzo più alto sia della pandemia che del conflitto in Ucraina, soprattutto nel segmento lusso. I contenuti del contratto rappresentano un modello per altre realtà nazionali, ci auguriamo davvero di poter replicare questo schema per tanti altri lavoratori del settore”, hanno concluso.

Uffici stampa Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil
 

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